Conosciamoci Meglio

Per capire chi siamo e quali sono i nostri obiettivi
Pubblichiamo un'intervista del nostro presidente che illustra
gli scopi dell'Associazione.

Riportiamo un'intervista a www.orticalab.it che chiarisce gli aspetti salienti dell'iniziativa.

Irpinia: il dramma dell'usura e la speranza di un sognatore

Le storie da raccontare sono tante anche perché l’Irpinia davvero non è esente da rischi. Esistono situazioni drammatiche di persone che hanno subito violenze e genitori che hanno visto i loro figli uccidersi per le difficoltà legate alla spirale dell’usura

Domenico Capossela è il presidente di "SOS IIMPRESA AVELLINO", l’unica associazione anti-racket ed anti-usura irpina iscritta all’albo prefettizio del Ministero dell’Interno predisposto per questo tipo di associazioni: condizione che le permette anche di costituirsi parte civile nei processi contro usurai ed estorsori.

Mimmo, come inizia la sua esperienza in SoS Impresa?
«Sono stato sempre incline all’impegno nel mondo dell’associazionismo, il mio percorso è iniziato nel 2009 e mi ha portato alla fondazione nel 2010 di SOS IMPRESA Avellino Associazione Anti-Usura ed Anti-Racket.»

Quali i motivi che l’hanno spinta in questa direzione?
«Vede, la famosa crisi di cui si parla tanto su questo territorio è iniziata già prima del 2010 e per il mio lavoro conosco bene e sperimento quotidianamente tutte le difficoltà che le imprese si trovano a fronteggiare. Difficoltà che, poi, si ripercuotono sulla vita delle famiglie. Sono questi i motivi che ci hanno spinto ad iniziare con l’iscrizione all’associazione nazionale e all’albo predisposto del Ministero dell’Interno. Avvicinarci al mondo di SOS IMPRESA ci ha permesso di conoscere le altre realtà attive in Italia, le esperienze nel campo dell’anti-racket e dell’anti-usura. Da lì abbiamo avviato, grazie all’apporto degli associati di altre SOS IMPRESA più esperti di noi, un lavoro che, gradualmente, ci ha portati a creare una realtà capace di dare il suo contributo al territorio concreto. Ad oggi abbiamo seguito oltre 50 casi tra persone, famiglie e aziende che erano già vittime, purtroppo, di racket e usura ed altre che, senza il nostro piccolo intervento, avrebbero preso certamente strade sbagliate. SOS IMPRESA AVELLINO, in Irpinia, è l’unica che è iscritta all’albo prefettizio che il Ministero degli Interni ha istituito per questo tipo di associazioni: ciò ci permette di costituirci anche parte civile nei processi, come è effettivamente accaduto in un procedimento in corso.»

Come svolgete la vostra attività?
«Un primo, fondamentale elemento che voglio sottolineare è che i servizi che noi offriamo sono totalmente gratuiti. Non chiediamo assolutamente nulla in cambio a chi chiede il nostro aiuto. Personalmente, per sentirmi ripagato dell’impegno basta essere consapevole di aver contributo alla serenità anche di una singola famiglia. Tutto questo basta davvero a ripagarmi. Non abbiamo mai chiesto contributi in danaro a nessuno. Non servono soldi per il vero volontariato. Il nostro sportello ha sede, da 4 anni, al Centro Sociale “Pasquale Campanello” di Mercogliano: una struttura per la quale non sosteniamo spese. Lo stesso vale per gli avvocati e gli psicologi che offrono consulenza a chi si rivolge a noi: sono persone di fiducia che non chiedono nulla in cambio del lavoro svolto e nemmeno di veder comparire i loro nomi. Per rivolgersi a noi basta contattare il numero verde nazionale, 800900767, che, attivo h24, smista le chiamate alle sedi territoriali. Noi forniamo assistenza nell’iter burocratico della denuncia e ci preoccupiamo, tra l’altro, di redigere le domande di accesso al Fondo Antiusura che esiste a sostegno delle vittime.»

Assistete solo imprese o anche singoli cittadini?
«Entrambe le categorie. Attualmente, volendo fare una stima, il 60% sono i casi di singoli mentre il restante 40 sono imprese in difficoltà. Ci siamo trovati a seguire casi legati a multe e verbali o cartelle esattoriali come, per esempio, anziani che si sono visti recapitare dal Comune cartelle errate. Le storie da raccontare sono tante anche perché l’Irpinia non è esente da rischi. Esistono situazioni drammatiche di persone che hanno subito violenze e genitori che hanno visto i loro figli uccidersi per le difficoltà legate alla spirale dell’usura. Vede, l’Italia da questo punto di vista si è dotata di una legge ben fatta. Quando una vittima denuncia i suoi usurai ed estorsori ha diritto a una serie di agevolazioni: vengono bloccate le rate dei mutui, le rate di cui si è in debito con Equitalia, il pagamento di debiti e così via. E’ possibile accedere ad un fondo che permette di avere un mutuo a tasso zero e, se c’è estorsione, anche un contributo in conto capitale. Per quanto riguarda il mutuo, lo Stato fornisce alla vittima uno strumento per compensare il danno ricevuto con un tasso di interessi pari allo zero. Questi mutui sono garantiti attraverso un fondo antiusura al quale la vittima dovrebbe poter accedere entro sei mesi dalla denuncia. Tuttavia, questo non accade quasi mai in tempi ragionevoli e la vittima si ritrova da sola, isolata, senza soldi, disperata. Per cui, chi denuncia, non sempre, ha una risposta immediata dallo Stato. Un caso emblematico è quello di un nostro assistito vittima acclarata di usura che, tramite un giro di assegni, si è visto addirittura mettere la casa all’asta dal suo stesso usuraio, asta che fortunatamente siamo riusciti a bloccare. E questa persona aveva denunciato nel 2004. La giustizia penale, purtroppo, in questo caso ha avuto tempi più lunghi di quella civile e dell’esecuzione immobiliare: il che ha creato un vero e proprio paradosso. La lentezza della burocrazia è una realtà che qualche volta porta le vittime che hanno denunciato, a pentirsi della scelta compiuta o a non riporre fiducia nello Stato, come ha ricordato ieri Don Cozzi in Prefettura. Un compito basilare delle associazioni e degli sportelli deve essere proprio quello di guidare le vittime nell’iter burocratico facendo tutto il tempo possibile, nelle pratiche.»

Dunque, secondo lei, di cosa ci sarebbe bisogno?
«Di un’imprenditoria più coraggiosa, capace di mettersi in gioco e di farlo fino in fondo. Soprattutto nel caso delle aziende già avviate: lì si salverebbero posti di lavoro, dimostrando ai lavoratori stessi che la legalità conviene. Gli imprenditori dovrebbero avere più coraggio e anche intelligenza.»

Allora le facciamo i nostri migliori auguri: per lei e per noi
«Grazie»